Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/104

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DELL'ANTHROPOLOGIA

et si godesse tenervi non solamente di speranza, ma etiandio d'altro privo, che per voi si ricerchi. Anzi io non ricerchai, disse maestro Girolamo, cosa giamai, che alla donnesca honestà fosse disdicevole: et la primiera mia intentione, conoscendo la virtù sua, fu per havere alto soggetto alle mie basse rime. Ma allei forsi non parendo convenevole, che donna piaccia molto ad altri, che al marito. perciò non potendo io per non spiacerle, più particolarmente delle sue laudi dire: tanto più volentieri essendomi hoggi venuto destro di fare etiandio cosa grata à si soave compagnia; ho fatto questo ragionamento della degnità delle donne: accioche se mai ella ne haverà notitia; habbia in esso à riconoscere non meno le singolari virtù da se stessa acquistate, ch'e rari privilegi della Natura abbondevolmente allei donati. Dapoi ch'io non so più avanti, rispose il Musicola, che sia questa donna cotanto lodata da voi: non sarò si folle, ch'io presuma di biasimarla: acciò senza sapere à cui pervenga l'offesa; come il cieco intorno io non giri la mazza. et perciò lascierò à messer Lancino, che in questi due giorni ha tacciuto il dirvi contra. Contra amendue, disse egli, ho in vero à dire assai: ma percioche hoggi è detto à bastanza. dimane con licenza di madonna Iphigenia torneremo: et cosi da lei accomiatandosi tutti tre partirono.