Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/137

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LIB. III.

poniamo in una sola: et non ci affatichiamo per intendere ancora la Francesca, la Thedesca, la Spagnuola, la Greca, l'Indiana, quella d'Egitto, et di tante diverse nationi: i parlari delle quali ci sono ignoti? Ma se una ci basta, vivendo tra quelli ove la Natura ci ha fatto nascere: perché l'huomo della natia non si contenta? colla quale può tutti i suoi pensieri isprimere? Vogliono oltre la Grammatica insegnare la Rhetorica; la quale è arte di persuadere à gl'ascoltanti cio che all'oratore piace di dire: cosa gia stata nociva et cagione di morte al padre della latina eloquenza Cicerone: et in ogni tempo molto dannosa. perciohe la verità da se stessa è manifesta, et chiaramente si discerne: ne bisogna persuasione se non nelle cose false, per occoltare il vero, et ingannar le persone: et huomai tanto è proceduta innanzi: che non solamente nelle corti, ne palagi, davanti à giudici et à Prencipi è introdutta per difender gli scelerati: per persuadere à popoli, à Signori che le guerre siano lecita, et gli usurpamenti degli altrui stati: ma ancora tra 'l viver domestico altra più di questa non s'usa et colui è più stimato che con più belle parole ne conviti, ne luoghi, ove gli huomini ò per alcuno bisogno, ò per altra cagione si sogliono raunare, sa meglio trattenere gli ascoltanti: ò chi con le donne truova favole, et ragionamenti più giocosi, per volgerle al suo disiderio. Nel che contra me stesso (percioche volentieri le donne motteggio) m'incresce à dire: che non si dovrebbono prestare l'orecchie à tante cosette