Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/166

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Quel sogno doveva essere un cattivo presagio! E decisero d’andare a piedi dal mago Barba—d’oro.

Si misero in viaggio all’alba e camminarono tutta la giornata. La Principessa era così impaziente di avere la spiegazione del suo sogno, che non si curava della fatica e dei disagi del cammino.

— Riposiamoci un po’, Principessa!

— Più in là, Principe, più in là.

Forteti, boscaglie, orridi sentieri; e la notte, sotto il cielo stellato senza luna, urli di bestie feroci, vicini, lontani, che li atterrivano e non permettevano ch’essi chiudessero un occhio.

Un giorno e una notte; e poi daccapo, un altro giorno e un’altra notte. Per quegli orridi sentieri non s’incontrava anima viva. Il povero Principe non ne poteva più.

— Riposiamoci un po’, Principessa!

— Più in là, Principe, più in là!

Finalmente, il terzo giorno, verso sera, ecco tra gli alberi la casa del Mago. Con la facciata annerita dal tempo, tutta coperta di macchie di umido e di muffa verdastra,