Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/208

Da Wikisource.

— E poi? — la interrompeva Radichetta.

— E poi le Fate si accorsero della mia presenza e mi avrebbero buttato addosso un’imprecazione tremenda:

Chi ci vede e chi ci sente Sorda e cèca immantinente!

Chi ci sente e chi ci vede Cionca a un braccio e zoppa a un piede!

Ma io gridai: Fate belle, sono una povera madre! Sparirono, e fui salva.

— E poi?

La madre si affrettò a raccontare il resto fino alla raccomandazione della Fata:

— Badi, non si serva di questo privilegio per far male agli altri o per qualche scopo cattivo.

— Così non potrò conciare i ragazzi che mi hanno picchiato! — esclamò Radichetta piagnucolando.

— È meglio far bene per male, figliolo mio!

Radichetta non la intendeva a questo modo, tanto che rispose:

— Allora non soffierò mai nel pollice.