Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/27

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E per ciò ogni mattina coglieva i fiori più belli e più rari, e fattone un gran mazzo lo portava alla figliola.

Ma erano ormai passati parecchi mesi, e la cèchina, avuto in mano il mazzo, lo tastava, lo brancicava tutto e poi, strappàtolo fiore per fiore, lo buttava via, dicendo con accento, desolato:

— Quel fiore non c’è!

Il giardiniere, intanto, non desisteva dal portargliene ogni mattina uno nuovo. Aveva riflettuto che la Stregaccia, volendo un mazzo di fiori al giorno, doveva sapere quel che faceva. Certamente — come dubitarne più? — il portentoso fiore capace di ridonare la vista esisteva, ma non lo conosceva nessuno. Bisognava affidarsi al caso. E la Strega, volendo un mazzo di fiori al giorno, aveva tentato d’impedire che la cèchina riacquistasse la vista. Ahimè! Forse quel fiore era stato colto e portato via dalla Strega in uno dei tanti mazzi ricevuti! E se non rifioriva più? E se era di quelli che fioriscono una sola volta all’anno? Non sapeva darsene pace. Se avesse avuto la