Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/393

Da Wikisource.

La Corte pareva in lutto per questa fissazione del Reuccio.

— Maestà, ho pensato questo — disse il Ministro. — Facciamo fare a Carbonella quella impronta sotto gli occhi del Reuccio. Così non potrà più credere che ci beffiamo di lui. E Carbonella è così nera, così sciatta ed ha le mani così bruciacchiate, che il Reuccio certamente avrà disdegno a sposarla.

Quel suggerimento del Ministro parve molto savio a Sua Maestà. Come non era venuto in mente alla Regina né a lui?

Prepararono un catino con acqua, vi immersero un panno di tela finissima, e Carbonella venne condotta davanti al Re, alla Regina, al Reuccio, e a tutte le persone di Corte.

— Carbonella, hai riflettuto? Vuoi disfare la malia?

— Ma che malia, Maestà! La trista malia è la disgrazia che mi perseguita!

— Sarai bruciata viva oggi stesso. Intanto leva questo panno dal catino e strizzalo bene.