Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/66

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— Voglio segate le braccia.

— Siete matto! Vi danno forse fastidio?

— Mi danno fastidio.

— Coi matti non m’impiccio: rivolgetevi a un altro.

Visto che nessun chirurgo voleva prestarsi a segar le braccia a un uomo sano, decisero di ricorrere ad una Strega, e andarono a trovarla, di sera.

— Voglio segate le braccia.

La Strega, senza rispondere una parola, gli fe’ cenno di nudarsele, prese da un barattolo un unguento nero e puzzolente e gliele unse torno torno, nel punto in cui dovevano esser segate. E le carni cominciarono a bruciare, a fumigare.

Colui gridava, si contorceva dall’atroce dolore.

— Coraggio, amico! Coraggio!

A quest’altro, intanto, brillavano gli occhi dalla gioia, vedendo compirsi il portento. Le braccia erano cascate per terra: i moncherini rimasti non fumigavano più.

— E per merito vostro, nonna?

— Mi bastano quelle braccia.