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trottolina 119

Il Reuccio non poteva più dormire. Ordinò che gliela levassero di camera e la portassero in cantina. Non valse.

Tutte le notti, dalla cantina sentiva fino in camera sua quel lamentio.

— Non vuoi chetarti? Aspetta: ti concio io! —

Scese in cantina con un’accetta, per fare in pezzi trottola e Trottolina; ma alla vista di lei, che era così bella e graziosa, sentì intenerirsi il cuore.

Era cresciuta tanto che pareva una bella ragazza di diciotto anni; e ora, per far girare la trottola ci voleva molta forza. Non si trattava più d’una trottolina, ma d’un trottolone, e invece d’un laccetto, occorreva proprio una fune.

I genitori del Reuccio erano morti; il Re era lui. Mancava la Regina; e i Ministri gli dissero:

— Maestà, il matrimonio con Trottolina non regge: sposate una donna vera. —

Il Re si lasciò persuadere e risolvette di sposare la Reginotta di Spagna.

Il giorno delle nozze, la Reginotta di Spagna si sentì male tutt’a un tratto e in poco d’ora morì.