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Il Re se n’accorò. La notte, il solito lamentìo:

— Ah, Reuccio, Reuccio, come m’hai abbandonata!

— Non sono più Reuccio. Aspetta: ti concio io! —

Scese in cantina, prese delle fascine, le messe torno torno alla trottola e a Trottolina, e vi appiccò il fuoco. Una vampata; ma la trottola in fiamme cominciò a girare a girare, mettendo fuoco a ogni cosa. Saliva le scale, correva per tutte le stanze del palazzo reale,