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un’altra, si prestavano a vestire la ragazza, a pettinarla, a lavarle la faccia; egli doveva imboccarla. A ogni boccone, brontolava:

— Chi non ha braccia, non dovrebbe aver bocca! —

La ragazza, invece di arrabbiarsi per questo continuo brontolìo, si metteva a ridere e rispondeva:

— Dovevate farmi le braccia e non la bocca. La colpa è vostra.

— Hai ragione. —

E il vecchio riprendeva a lavorare, canticchiando:

Il mal tempo dee passare,
Il bel tempo dee venire.
Zun! Zun! Zun! —

Invece il cattivo tempo peggiorò: gli venne meno la vista, gli occhiali non lo aiutarono più; e gli avventori vedendo quei puntacci da orbo, che facevano parere più brutte fin le toppe, non ne vollero più sapere di lui e del suo lavoro.

— Figliuola mia, come faremo?

— Faremo la volontà di Dio. —

Il bel tempo dee venire. —