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spruzzi dei cavalloni le arrivarono proprio alla faccia, e si credette perduta. Ma ecco una folata che la fa risalire, e la spinge a riprendere la corsa precipitosa... E ancora acqua, acqua, acqua!...

Poi le parve che il sole si spegnesse nel mare, e che un velo vi si stendesse sopra, mentre in alto, nel cielo buio, apparivano le stelle. Il cuore le diventò piccino piccino, e si mise a piangere, e a gridare:

— Ah, mamma mia! Ah, mamma mia! —

Il vento però la cullava così dolcemente, che a poco a poco le si aggravarono gli occhi; senza accorgersene, si addormentò quasi si fosse trovata nel proprio letto.

Quante miglia aveva fatte durante il sonno? Chi poteva saperlo?

All’alba, riaprendo gli occhi, si sentì slargare il petto, rivedendo di nuovo pianure verdeggianti. Piuma‐d’—oro volava così basso, che distingueva benissimo le case di campagna, gli alberi, le vie, i rigagnoli, fra la gente; le persone sembravano tante formiche. E scendendo ancora più giù, s’accorse che i contadini la guardavano, levando le mani in alto per accennarla agli altri; e sentiva le loro voci: