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NOVELLE ROMENE 89


Il viaggiatore smontò, tolse la sella e lasciò libero il cavallo di pascolare. Da lontano, dal fondo del giardino dove stavano, si vide la finestra della camera del vecchio illuminarsi. «S’egli sapesse che io mi trovo qui, disse Ileana col viso contenuto e stringendosi per paura a Mitu, mi ammazzerrebbe!»

Il pope aveva spento il lume e si era sdraiato sul letto per radunare i suoi pensieri e per escogitare un’altra combinazione, un nuovo espediente.

Benché fosse stanco di tanto cavalcare, e di tanti altri fastidi, non poteva addormentarsi. Piano piano stava per assopirsi. Era sul punto di varcare il limite felice, al di là del quale i pensieri sfuggono alla nostra coscienza, per correre e saltellare liberamente in danze bizzarre...

...Balzò in piedi.

...Qualcuno camminava nel cortile. Una porta si apre e si chiude nella casa di fronte, di sua figlia... Conversazione misteriosa! Il vecchio uscì subito. — Niente: nella notte fresca si sentiva solamente il cavallo pascolare. Era stata una allucinazione... Girò intorno alle case... Di nuovo niente... Oscurità... Nessun movimento.