Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/14

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te. Io a sì fatti obbietti, oppostimi dalla prevenzione, non altro contrapporrò che questo passo di Fedro:

                                        Decipit
Frons prima multos; rara mens intelligit
Quod interiore condidit cura angulo.

Inganna in fatti il primo aspetto de’ testi, sopra de’ quali appoggia la mia deduzione; e il cogliere la verità per mezzo a’ recessi reconditi, ov’era celata, non doveva altrimenti succedere, che da una rara combinazion di riflessi: rara io dico in tal senso; che essendo già state in questo spazioso campo da tanto prima raccolte, e perfino rispigolate le messi, l’avvenirsi ne’ pochi avanzi dispersi, e vederli ad un tempo, e considerarli dal lato, che potea presentare l’idea del vero, doveva essere opra fortuita di solo accidente.

Io in questo mi sono forse avvenuto sulle pagine di Tacito: e mediante l’unione d’alcuni disgiunti, e quasi sterili fatti forse son giunto a combinare le idee, che risolvono questa erudita curiosità, e stabiliscono l’epoca di un monumento, che ha esercitato inutilmente finora lo studio dei