Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/50

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babilmente perchè fin dal tempo dell’invasion de’ Flaviani Antonio Primo, ne pervium illa Germanicis exercitibus foret, obsepserat. Da questo tempo in poi frequentemente nominata s’incontra cotal via della Rezia, dimostrandosi sempre il timor, che si aveva di sì fatto passaggio, di cui da prima non si facea verun conto; e si legge:1 chiuso dalle guardie il passo dell’alpi per timore della Germania, che armava in favor di Vitellio. Ed acciò veggasi, che di questo passaggio, e non d’altri a tal luogo si parla, accadea ciò nel tempo,* 1 ch’era ferma in Verona vigorosa guarnigion di soldati; e quivi erano i vessilli piantati, e l’aquile delle legioni. La verisimiglianza, che a codesto luogo i Flaviani possano aver costruito un tal forte, accresce la probabilità, ch’abbiano così i Vitelliani escavata la via della Chiusa: e d’ambo tai fatti nuova evidenza desume l’origine da noi stabilita all’anfiteatro. E in vero troppo sarebbe, nè parria verisimile, che una serie così ordinata d’avvenimenti tendenti


  1. Ved. num. 4.
  1. Simul transitus alpium præsidiis occupati, suspecta Germania, tamquam in auxilium Vitellii accingeretur. Tac. hist. lib. 3.