Pagina:Carli - Noi arditi, 1919.djvu/40

Da Wikisource.

I vuoti che si contavano erano terribili, ma le volontà dei superstiti si manifestavano più tenaci e scintillavano con più splendore.

E venne l’offensiva dell’ottobre.

Fu detto e divulgato, con la tendenza a screditare l’opera del nostro esercito e a svalutare la grandiosa vittoria, che questa offensiva fu una passeggiata gioconda alle calcagna degli Austriaci, che, fin dal primo colpo di cannone, si posero in fuga.

Effettivamente la massa del nostro esercito non incontrò una resistenza notevole.

Ma bisogna ricordarsi che la massa potè avanzare solo quando le truppe d’assalto, Arditi, ciclisti e le autoblindate, avevano sfondato il fronte nemico.

Il generale Zoppi, comandante la 1ª Divisione d’assalto, così si esprimeva nell’ordine del giorno 1° novembre 1918 ai suoi Arditi:

« ....foste voi ad aprire la porta più importante e grandiosa delle odierne vittorie. Quando nella notte del 26 traghettando il Piave con l’anima anelante e con le tasche piene di petardi e coi cassoni colmi di munizioni, voi muovevate risoluti al nemico, tutto dipendeva da voi. L’Italia con l’a-

38 —