Pagina:Carli - Noi arditi, 1919.djvu/52

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innanzi i suoi rincalzi; ne vengono da tutte le parti, da Val Cesilla, dai rovesci di Col Caprile, dai Valloni risalenti il Brenta.

Gli Arditissimi resistono sempre contrattaccando tutte le volte che il nemico serra troppo le distanze e per oltre un’ora contengono tutti gli urti. Soltanto a sera, combattendo ancora superbamente, le poche dozzine di rimasti, fra i quali si fa ancora trascinare il maggiore Messe, iniziano il ripiegamento.

La lotta del 29 ottobre, per l'intensità e per le pessime condizioni atmosferiche fra le quali si è svolta, è, senza dubbio, una delle più atroci fra quelle sostenute dal Reparto e la pagina di gloria scritta in quel giorno dalle Fiamme nere è, di certo, una delle più fulgide. Il 2 novembre, giorno di tutti i morti, il IX Reparto, rinsanguato con nuovi elementi, viene lanciato all’inseguimento del nemico. Si opera a cavallo del Brenta, lungo la strada che da Cismon, per Tezze, conduce a Borgo.

Le Fiamme nere hanno le ali ai piedi, travolgono ostinate resistenze di forti retro, guardie, catturano cannoni, mitragliatrici, prigionieri, carreggi.

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