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114 Open source, software libero e altre libertà


Il caso contro i brevetti software del Giudice Mayer

Mayer si spinge più in là dei suoi colleghi. Dice che è ora di far scendere un pietoso velo sui brevetti che ricadono su “semplice” software che fa riferimento a computer generici, e lo fa sotto due speciali argomenti:

  • il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni (Primo Emendamento alla Costituzione USA);
  • una esenzione “per categoria” del software dall’ambito della protezione brevettuale.

La parte sul diritto di parola (Freedom of Speech, uno dei più sacri, non solo perché oggetto del primo emendamento), è molto interessante, ma per la sua peculiarità è anche la più legata alle peculiarità della giurisdizione. Il secondo, riguardante l’esenzione del software dalla brevettabilità come categoria in quanto per natura materia astratta, invece si applica pari-pari a tutti i luoghi, compreso il territorio europeo, dove i brevetti software sono concessi a piene mani. È importante per la nostra analisi, in generale, perché coglie una caratteristica importante del software: esso è una serie di algoritmi, un’idea astratta, che tecnicamente può essere realizzata saldando circuiti fatti da semiconduttori, scrivendo bit su un supporto magnetico, ma anche prendendo una penna e scrivendo il codice sulla carta (difficile, lungo, complesso, ma non impossibile).

Di un farmaco posso scrivere la formula su un pezzo di carta, ma per realizzarlo mi ci vuole un laboratorio. Di un nuovo materiale a memoria di forma posso scrivere il processo per ottenerlo da materie prime, ma mi serve un impianto per crearlo. Di un