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136 Open source, software libero e altre libertà

Samba), necessariamente rientra nell’ambito di protezione dei brevetti. Nel caso di Microsoft i brevetti facevano comunque parte del pacchetto-condanna, ma sono poi stati concessi in larga parte sotto l’Open Specification Promise,1 un impegno a non utilizzarli “aggressivamente”, il che ha effetti simili a una licenza generale. Alcuni protocolli, tuttavia, rimangono fuori, come ad esempio Active Sync, un protocollo che consente di sincronizzare informazioni tra device differenti. Altri casi potrebbero essere rilevanti.

Copyright

Per il diritto d’autore, la situazione è più sfumata.

Infatti è idea comune che le interfacce non siano protette da copyright. Questo perché il copyright copre, come noto, solo la forma di espressione originale, e non l’idea. Corollario è che tutte le volte in cui la forma di espressione coincide con l’idea, perché esiste solo un modo per “dire” una determinata cosa, esprimere un determinato concetto, usare il copyright sull’espressione equivale a usarlo sull’idea.

In Europa questo concetto è stato espresso in modo chiaro e inequivocabile nel caso SAS Institute v. World Programming Language (Caso C-406/10).2 In tale caso un concorrente ha reimplementato in modo perfetto le interfacce e i protocolli (e i formati di file, ma è un’altra questione) di SAS, una società che produce un famosissimo e costoso programma di statistica. L’obiettivo dichiarato era quello di far sì che i

  1. https://en.wikipedia.org/wiki/Microsoft_Open_Specification_ Promise.
  2. http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?docid=122362&doclang=it.