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I contenuti open
e le Creative Commons

Il software ha dato e continua a dare all’analisi dell’open licensing un contributo essenziale e fondamentale, vuoi perché per primo ha sviluppato una serie coerente e completa di licenze, sia perché l’applicazione delle licenze di software libero addirittura è avvenuta prima della che al software fosse riconosciuta una tutela esplicita sotto forma di diritto d’autore, per non parlare del diritto dei brevetti, che è arrivato molto tardi in tale settore.

Una grande popolarità ha però investito da parecchi anni un settore totalmente diverso dal software, ovvero quello più classico dei contenuti creativi (usiamo per convenzione “contenuti creativi” o “autorali” per letteratura, musica, fotografia, pittura, cinematografia, eccetera). Le licenze di software libero sono state pensate per il software e mal si adattano alle opere creative. Da un lato le licenze di software si soffermano su questioni tecniche, come la distinzione tra codice sorgente e codice oggetto, che in campo autorale non hanno senso. Dall’altro, per la natura stessa del software, parlano sostanzialmente di distribuzione di file, mentre i contenuti creativi hanno molte più e diverse forme di fruizione e distribuzione, e una serie di diritti aggiuntivi che non si riscontrano nel software (si pensi ai diritti connessi dei produttori e degli artisti interpreti esecutori).

Tolte queste differenze, comunque, parlando di openness nei contenuti creativi, le motivazioni e la fi-