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88 Open source, software libero e altre libertà

questa cosa qui come la fa l’applicazione X del produttore M” non sarebbe uno standard aperto, e non sarebbe uno standard completo.

Tali documenti, poi, debbono essere resi “pubblici”. Ciò non significa che essi non possono essere coperti da copyright e diffusi sotto condizioni proprietarie (anche dietro il pagamento di un prezzo): tali condizioni non debbono essere discriminatorie o eccedere i costi di formazione dello standard e di produzione del documento, ovvero costi nominali dell’opera. Se munirsi di una copia dello standard dovesse costare eccessivamente, solo chi ha sufficienti disponibilità economiche potrebbe accedervi. Se solo chi ha una qualifica particolare può accedere al documento, questo sarebbe discriminatorio. L’accesso pubblico significa “a chiunque sia disposto a pagare una ragionevole somma, non eccessiva, se richiesta, e senza che qualcuno possa opporre un rifiuto”.

Uno standard è aperto quando è gestito
imparzialmente

La partecipazione alla formazione degli standard da parte delle imprese e degli altri operatori interessati è un elemento essenziale nella formazione degli stessi. Solo chi conosce un campo di applicazione può avere idea di cosa può essere standardizzato e come. Di solito si adottano le scelte operative più intelligenti dei primi che hanno affrontato il problema. Il principio base è dunque quello del raggiungimento di un consenso tra tutti gli operatori.

Uno standard “buono” è normalmente uno standard formato democraticamente, in cui tutti gli interessati hanno avuto modo di dire la loro e nessuno