Pagina:Carlo Rosmini Ragionamento degli Scrittori Trentini 1792.djvu/25

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di Carlo Rosmini. 25

la durezza che non mai sono le donne senza pietà) e più gentile ed affabil divenne coll’innamorato nostro Poeta, come che assai di rado però il ricevesse per molti riguardi alla sua conversazione. L’abitazion della Donna era un Castello fabbricato sovra d’un colle, in ripa al fiume Novella:

A piè d’un colle, ov’è un Castello forte,
    Punto da quei pensieri acuti e duri
    Che fanno i giorni miei torbidi e oscuri,
    Amor mi guida, e la mia cruda sorte ec.
Vist’ho più volte crescer la Novella
    Per le lagrime amare che ho già sparse ec.

e altrove:

Una candida Cerva vidi un giorno
    Fra l’erbe lieta andar polita e bella,
    Cogliendo i fior in ripa di Novella,
    Di color bigio, e d’or il capo adorno.

Ora dalle precedenti osservazioni rilevasi, che il Castello, ove abitava la Donna dal Poeta amata, altro non era che il Castel d’Arso, o Arsio, e ch’essa era certamente una Gentildonna di quella famiglia. Infatti il Castel d’Arso è fabbricato sopra d’un colle, e il più contiguo di tutti al fiume Novella. E che ciò sia, senza più a lungo lambiccarci il cervello con conghietture, il Poeta medesimo quasi non volendo cel dice; veggasi da questi versi:

Trenta volte a l’Occaso, ed altre trenta