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Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/118

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che ne date alla gente. La prima cosa, tante volte errate, quante sono le riprensioni che ci avete fatte; e tanto piú gravemente quanto riprender altri di quel ch’è bene, o almeno di quel che non è male, è doppiamente errare: e che bene e non mal fatte siano quelle cose che avete riprese, al Predella me ne rimetto. Ma che giudizio di Staccone è questo vostro, a non considerare i precetti che son chiari, le regole che son sode, le massime, che son principali del bene scrivere e de’ buoni autori, per andar dietro a certe vostre regoluzze, che son fuor di squadra, a certe sottigliezze, che si scavezzano e a certi puntigli che a pena si scorgono’’ Secondo la secca, stitica, tisica vostra sofisteria, non è lecito al Caro di usar «cede», «simulacri», «inviolata», «illustri», «tarpato», «propizia», «amene», e simili voci; ed è lecito a voi d’usare «partefici» per «participi»; «stea», «dea», «gueri», «adastiare», «riottoso», «abituri», «sozzare», «rinome», «parlatura», e cotali altre, che si truovano ne’ vostri scritti, de’ quali per ora si tace? Al Caro non è lecito d’usar le sue, perché solo al Petrarca non è per aventura accaduto d’usarle; a voi si, le vostre, perché dal Petrarca e da tutti gli altri son rifiutate? Al Caro no, perché l’uso e gli autori l’hanno ammesse; a voi si, perché l’uso e gli autori medesimi 1’hanno dismesse? Il Caro ha mal preso questo uso dagli antichi e dai moderni: e l’avete ben preso voi da l’abuso dell’antichitá? Le sue voci sono male scelte, perché sono aperte, luminose, nobili, delicate, vigorose, e da tutti intese e da molti scritte e parlate; le vostre son bene elette, perché sono oscure, ascose, abiette, ruvide, languide, e non passano né per le penne, né per le bocche, né per l’orecchie piú di nessuno? Quelle del Caro non volete che si mettano nella poesia, dove fanno ornamento e dove si comanda espressamente che s’usino: e volete che le vostre stiano bene nelle lettere e nel parlare ordinario, dove sono proibite, ed hanno del troppo esquisito e del sazievole? Oh, queste son cose che non le direbbe una bocca da forno! Avete inteso dire che le parole antiche danno degnitá alle scritture: per questo le volete usar tutte, e sempre, e in ogni loco? Volete d’uno avertimento parte pigliare e parte lasciare? d’una