Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/72

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vanitá, quando voi vanissimamente parlate, non sapendo quel che vi dite e dicendo anco il contrario di quel ch’è chiaro? E forse che non presumete anco di consigliarlo, sputando sentenziosamente quel «bisognava far cosi». E che bisognava, messer Aristarco selvatico? dite su. «Aiutar questa traslazione, col simigliarla alla conca di Venere o a quella delle perle». La prima cosa, o vogliate o non vogliate, né anco la similitudine è obligata d’esser cosi a punto, che corrisponda in ogni sua parte: e, se non lo sapete, andate ad impararlo. Di poi, se qui fosse anco mera traslazione, dicendo «conca» senz’altro, non sarebbe cosi mal fatta come vi pensate. Ma vedete quanto c’è di piú, e s’egli ha osservato quel precetto che, quando la traslazione è pericolosa, si deve ridurre a similitudine. Egli non solamente ha fatto questo; ma, per aggiunta, ha dato a questa similitudine tali aiuti, che non solamente la guarda dal pericolo, ma la restituirebbe a sanitá, quando anco avesse rotto il collo: percioché, secondo l’altro precetto, che si deve fermare con gli aggiunti, per rimediare al mancamento della quantitá, dice «grande»; per supplire al mancamento della forma, dice «quasi». Se non vi paiono aiuti questi, aiutivi Dio, ché n’avete piú bisogno di lei. Piú vi dirò che gli aiuti vostri la disaiutavano, ristringendola dal genere alla spezie; percioché, stando cosi, ve la potete imaginare d’ogni sorte «conca». Ma voi, ch’avete il capo a quella da lavare i piedi, non vi potete imaginare che la Francia le possa simigliare in modo alcuno. Ora io vi voglio metter per la via di questa imaginazione. Primamente ricordatevi di quella misura alla grossa della poesia; e che, quando si dice «grande», s’intende quanto può essere; e quando si dice «quasi», che vi manchi quello che vi vorrebbe esser di piú. Ché, facendo cosi, non vi dará noia né, quanto al sito, quel che s’è detto di sopra del suo letto; né, quanto alla forma, che non sia cosi fatta al torno, come voi la vorreste. Che se, come a topografo, si concede a voi che in qualche loco né il suo fondo, né il suo giro corrisponda a questa similitudine, voi potreste concedere a lui, come a poeta, che, quanto alla situazione, seguisse l’openioni sopradette e, quanto al garbo, che i monti,