Vai al contenuto

Pagina:Carocci La villa medicea di Careggi.djvu/56

Da Wikisource.
46 la villa medicea di careggi


Alberi secolari, dalle masse grandiose, abeti, cedri del Libano ed altre conifere di varie specie, si alternano nel bellissimo parco alle piante di rose che fiancheggiano il gran viale e gli altri viali minori die serpeggiando percorrono in ogni senso quell’ampio spazio. Tanta ricchezza e tanta magnificenza di piante che ammiransi e nel parco e nei giardini, rivela l’opera di un’appassionato botanico: e tale era il Cav. Sloane il quale volle rifare l’antico parco divenuto spoglio e meschino, facendo venire con grandissimo dispendio ogni sorta di piante rarissime anche dalle lontane regioni dell’Asia e dell’Inghilterra. Vi sono nel parco di Careggi conifere di straordinaria bellezza, appartenenti a specie rarissime e di gran valore presso i botanici ed è singolare ed ammirabile anche pei profani il contrasto bellissimo di forme e di colori che presentano le piante colà raccolte.

La villa, maestosa e severa ha da questo lato l’imbasamento del muro a scarpa: le finestre, per maggior comodità sono ridotte alla forma moderna; ma in alto tutt’attorno al vastissimo fabbricato ricorre il merlato ballatoio sostenuto da beccatelli e da archetti che gli danno l’aspetto di castello, per quanto al disopra dei merli sia stato posato il tetto sostituito alle antiche terrazze.

Una grandiosa porta per le carrozze ed una più piccola per uso comune, danno accesso al cortile interno, quello che negli antichi castelli si diceva la corte d’onore.

Il graziosissimo cortile presenta le tracce di due differenti epoche d’architettura; quella del XIV e quella del XV secolo, segno evidente dell’antica esistenza della villa di Careggi e della sua successiva trasformazione.