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Una di queste camere che guarda verso mezzogiorno e dalla finestra della quale si vede comparire al disopra dei colli di Montughi la cupola di S. Maria del Fiore, vuolsi sia appartenuta prima a Cosimo, poi a Lorenzo de’ Medici che entro quelle mura esalarono l’ultimo respiro.

Deliziosissima per la sua situazione, vaghissima per il suo aspetto è una terrazza coperta posta sopra ad una delle due ale del loggiato sporgenti verso ponente. Da tre lati una quantità di svelte colonnette di pietra d’ordine jonico, sostiene un bel soffitto a lacunari con affreschi a grottesche che molto probabilmente sono opera di quel singolare ingegno che fu Bernardino Poccetti.

Nel centro del soffitto è il solito stemma Mediceo col cappello cardinalizio. Anche questa terrazza inspira il ricordo delle gaie e piacevoli riunioni che si tenevano allorquando il sole tramontando dietro la linea violacea dei monti lontani, projettava quì i suoi brillanti e caldi riflessi.

Sopra al primo piano sono le soffitte ampie e comodissime e tutt’all’intorno gira il ballatojo merlato, oggi ridotto a galleria coperta d’onde si ammira tutto lo stupendo paesaggio che da ogni lato si distende attorno a Careggi.