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nella stessa direzione un altro arco di cerchio più indietro partendo sempre da Firenze dietro alla quale s’inalzano i poggi del Chianti e della Val di Pesa che di tratto in tratto si aprono per farci vedere anche i monti lontani del Senese e più verso ponente del Volterrano. Aiutati da un canocchiale potremmo veder sui poggi della val di Pesa, S. Casciano, la Romola, Monte Castello e tant’altre celebri località. Seguitando in direzione del corso dell’Arno, abbiamo sempre come confini i poggi che la valle dell’Arno separano da quella del fiume Pesa fino a che, dietro i poggi di Malmantile e di Signa vediamo le poggiate che stanno fra la Pesa e l’Elsa. Montalbano con tutti i suoi contrafforti sbarra dinanzi a noi la pianura presentandoci le vette di Pietra Marina, di Sant’Alluccio e di S. Baronto, le sue balze scoscese e poi le verdi colline ricche di famosi vigneti tra i quali spiccano la bella Villa d’Artimino anch’essa posseduta già dai Medici, Carmignano e, difaccia a Pistoia, Tizzana. L’estrema linea è nell’ultimo tratto formata dalle cime gigantesche degli Appennini Pistoiesi e dai Monti della Lunigiana che s’inalzano ora cupe, ora candide per la neve che vi si trattiene spesso fino all’estate, formando colla sua nota bianca un singolare contrasto col verde brillante dei colli e delle pianure sottostanti.

Non ci resta ora da osservare che un ultima parte del nostro panorama: quella che sta dal lato di tramontana e che ha per limiti: la pianura a ponente e il poggio Fiesolano da levante. È il lato meno esteso, perchè il monte dell’Uccellatoio ed i poggi di Monte Morello ci chiudono l’orizzonte coi loro fianchi bruni e selvosi che si aprano per lasciar passare in una stretta ma pittoresca valle il piccolo Terzolle.

Le pendici di Monte Morello sono specialmente interes-