Pagina:Castiglione - Il libro del Cortegiano.djvu/217

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libro terzo. 201


tra regina d’Ongaria, tanto eccellente signora quanto voi sapete, è bastante di far paragone allo invitto e glorioso re Mattia Corvino, suo marito. Medesimamente la duchessa Isabella d’Aragona, degna sorella del re Ferrando di Napoli; la quale, come oro nel foco, così nelle procelle di fortuna ha mostrata la virtù e ’l valor suo. Se nella Lombardia verrete, v’occorrerà la signora Isabella marchesa di Mantua; alle eccellentissime virtù della quale ingiuria si faria parlando così sobriamente, come saria forza in questo loco a chi pur volesse parlarne. Pesami ancora che tutti non abbiate conosciuta la duchessa Beatrice di Milano sua sorella, per non aver mai più a maravigliarvi di ingegno di donna. E la duchessa Eleonora d’Aragona, duchessa di Ferrara, e madre dell’una e l’altra di queste due signore ch’io v’ho nominate, fu tale, che le eccellentissime sue virtù faceano buon testimonio a tutto ’l mondo, che essa non solamente era degna figliola di Re, ma che meritava esser regina di molto maggior stato che non aveano posseduto tutti i suoi antecessori. E, per dirvi d’un’altra, quanti uomini, conoscete voi al mondo, che avessero tolerato gli acerbi colpi della fortuna così moderatamente, come ha fatto la regina Isabella di Napoli? la quale, dopo la perdita del regno, lo esilio e morte del re Federico suo marito, e duo figlioli, e la prigionia del Duca di Calabria suo primogenito, pur ancor si dimostra esser regina, e di tal modo sopporta i calamitosi incommodi della misera povertà, che ad ognuno fa fede che, ancor che ella abbia mutato fortuna, non ha mutato condizione. Lascio di nominar infinite altre signore, ed ancor donne di basso grado; come molte Pisane, che alla difesa della lor patria contra Fiorentini hanno mostrato quell’ardire generoso, senza timore alcuno di morte, che mostrar potessero i più invitti animi che mai fossero al mondo; onde da molti nobili poeti sono state alcune di lor celebrate. Potrei dirvi d’alcune eccellentissime in lettere, in musica, in pittura, in scultura; ma non voglio andarmi più rivolgendo tra questi esempii, che a voi tutti sono notissimi. Basta che, se nell’animo vostro pensate alle donne che voi stessi conoscete, non vi fia difficile comprendere che