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222 | il cortegiano |
miglior parte; e parmi che imponiate troppo dure leggi alle
maritate, perchè molte se ne trovano, alle quali i mariti
senza causa portano grandissimo odio, e le offendono gravemente,
talor amando altre donne, talor facendo loro tutti i
dispiaceri che sanno imaginare; alcune sono dai padri maritate
per forza a vecchi, infermi, schifi e stomacosi, che le
fan vivere in continua miseria, E se a queste tali fosse licito
fare il divorzio, e separarsi da quelli co’ quali sono mal congiunte,
non saria forse da comportar loro che amassero altri
che ’l marito; ma quando, o per le stelle nemiche, o per
la diversità delle complessioni, o per qualche altro accidente,
occorre che nel letto, che dovrebbe esser nido di
concordia e d’amore, sparge la maledetta furia infernale
il seme del suo veneno, che poi produce lo sdegno, il sospetto
e le pungenti spine dell’odio che tormenta quelle
infelici anime, legate crudelmente nella indissolubil catena
insino alla morte: perchè non volete voi, che a quella
donna sia licito cercar qualche refrigerio a così duro flagello,
e dar ad altri quello che dal marito è non solamente
sprezzato, ma aborrito? Penso ben, che quelle che hanno
i mariti convenienti, e da essi sono amate, non debbano
fargli ingiuria; ma l’altre, non amando chi ama loro,
fanno ingiuria a sè stesse.— Anzi a sè stesse fanno ingiuria
amando altri che il marito, rispose il Magnifico. Pur, perchè
molte volte il non amare non è in arbitrio nostro, se alla
Donna di Palazzo occorrerà questo infortunio, che l’odio del
marito o l’amor d’altri la induca ad amare, voglio che ella
niuna altra cosa allo amante conceda eccetto che l’animo;
nè mai gli faccia dimostrazion alcuna certa d’amore, nè con
parole, nè con gesti, nè per altro modo, talchè esso possa
esserne sicuro.
LVII. Allora messer Roberto da Bari, pur ridendo; Io, disse, signor Magnifico, m’appello di questa vostra sentenza, e penso che averò molti compagni; ma poichè pur volete insegnar questa rusticità, per dir così, alle maritate, volete voi che le non maritate siano esse ancora così crudeli e discortesi? e che non compiacciano almen in qualche cosa i loro amanti? — Se la mia Donna di Palazzo, rispose il signor