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280 | il cortegiano |
se ’l Cortegian è tanto giovane, che non sappia quello che
s’è detto ch’egli ha da sapere, non accade parlarne, perchè
non è quel Cortegiano che noi presupponemo, nè possibil è
che chi ha da sapere tante cose, sia molto giovane. E se pur
occorrerà che ’l principe sia così savio e buono da sè stesso,
che non abbia bisogno di ricordi nė consigli d’altri (benchè
questo è tanto difficile quanto ognun sa), al Cortegian basterà
esser tale, che se ’l principe n’avesse bisogno, potesse farlo
virtuoso; e con lo effetto poi potrà satisfare a quell’altra parte,
di non lasciarlo ingannare, e di far che sempre sappia
la verità d’ogni cosa, e d’opporsi agli adulatori, ai maledici,
ed a tutti coloro che machinassero di corromper l’animo di
quello con disonesti piaceri; ed in tal modo conseguirà pur il
suo fine in gran parte, ancora che non lo metta totalmente
in opera: il che non sarà ragion d’imputargli per difetto,
restando di farlo per così buona causa; chè se uno eccellente
medico si ritrovasse in loco dove tutti gli uomini fossero sani,
non per questo si devria dir che quel medico, sebben non
sanasse gl’infermi, mancasse del suo fine: però, siccome del
medico deve essere intenzione la sanità degli uomini, così
del Cortegiano la virtù del suo principe; ed all’uno e l’altro
basta aver questo fine intrinseco in potenza, quando il non
produrlo estrinsecamente in atto procede dal subjetto al quale
è indrizzato questo fine. Ma se ’l Cortegian fosse tanto vecchio,
che non se gli convenisse esercitar la musica, le feste,
i giochi, l’arme, e l’altre prodezze della persona, non si
può però ancor dire che impossibile gli sia per quella via entrare
in grazia al suo principe; perchè se la età leva l’operar
quelle cose, non leva l’intenderle, ed, avendole operate
in gioventù, lo fa averne tanto più perfetto giudicio, e più
perfettamente saperle insegnar al suo principe, quanto più
notizia d’ogni cosa portan seco gli anni e la esperienza: ed
in questo modo il Cortegian vecchio, ancora che non eserciti
le condizioni attribuitegli, conseguirà pur il suo fine
d’instituir bene il principe.
XLVII. E se non vorrete chiamarlo Cortegiano, non mi dà noja; perchè la natura non ha posto tal termine alle dignità umane, che non si possa ascendere dall’una all’altra: però