Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/317

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ucelli; la terra germina e’fructi, con molti animali, perla vita dell’uomo; el mare, adornato di pesci. Ogni cosa ho facto con grandissimo ordine e providenzia.

Poi che Io ebbi facta ogni cosa buona e perfecta, Io creai la creatura razionale a la imagine e similitudine mia, e missila in questo giardino. El quale giardino, per lo peccato di Adam, germinoe spine, dove in prima ci erano fiori odoriferi di innocenzia e di grandissima soavitá. Ogni cosa era obbediente a l’uomo; ma, per la colpa e disobbedienzia commessa, trovò ribellione in sé e in tucte le creature. Insalvatichí el mondo e l’uomo, el quale uomo è un altro mondo. Ma io providi che, mandando nel mondo la mia Veritá, Verbo incarnato, gli tolse il salvaticume, trassene le spine del peccato originale e fecilo uno giardino inaffiato del sangue di Cristo crocifixo, piantandovi le piante de’ septe doni dello Spirito sancto e traendone il peccato mortale. E questo fu doppo la morte de l’unigenito mio Figliuolo, ché inanzi no.

Si come fu figurato nel vecchio Testamento, quando fu pregato Eliseo che risuscitasse quel giovano che era morto. Eliseo non andò, ma mandò Giezzi col bastone suo, dicendo che egli el ponesse sopra ’l dosso del garzone. Andando Giezzi e facendo quello che Eliseo gli disse, non el risuscitò però. Vedendo Eliseo che egli non era risuscitato, andò egli con la propria persona e conformossi tucto col garzone con tucte le membra sue, e spirò aciando septe volte nella bocca sua. E il garzone respirò septe volte, in segno che egli era resuscitato. Questo fu figurato per Moisé, che Io mandai col bastone della legge sopra el morto de l’umana generazione, el quale per questa legge non aveva vita. Mandai el Verbo de l’unigenito mio Figliuolo (el quale fu figurato per Eliseo), che si conformò con questo figliuolo morto, per l’unione della natura divina unita con la natura vostra umana. Con tucte le membra si uni questa natura divina, cioè con la potenzia mia, con la sapienzia del mio Figliuolo e con la clemenzia dello Spirito sancto, tucto me, Dio, abisso di Trinitá, conformato e unito con la natura vostra umana.