Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/33

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Si che Io so’ una cosa con voi, se giá l’anima non si diparte da me per la colpa del peccato mortale. Ma chi m’ama sta in me, e Io in lui; e però el mondo il perseguita, perché ’l mondo non ha conformitá con meco; e però perseguitò l’unigenito mio Figliuolo infino a l’obrobriosa morte della croce. E cosi fa a voi: egli vi perseguita e perseguitará in fino a la morte perché me non ama; ché se ’l mondo avesse amato me, e voi amarebbe. Ma rallegratevi, ché l’allegrezza vostra sará piena in celo.

Anco ti dico che quanto ora abondará piú la tribolazione nel corpo mistico della sancta Chiesa, tanto abondará piú in dolcezza ed in consolazione. E questa sará la dolcezza sua: la reformazione de’ sancti e buoni pastori, e’ quali sonno fiori di gloria, cioè che rendono gloria e loda al nome mio, rendendomi odore di virtú fondate in veritá. E questa è la reformazione de’ fiori odoriferi dei miei ministri e pastori. Non che abbi bisogno il fructo di questa sposa d’essere riformato, perché non diminuisce né si guasta mai per li difecti de’ ministri. Si che rallegratevi, tu e ’l padre de l’anima tua e gli altri miei servi, ne Tamaritudine; ché Io, Veritá etterna, v’ho promesso di darvi refrigerio, e doppo l’amaritudine vi darò consolazione (col molto sostenere) nella reformazione della sancta Chiesa.

CAPITOLO XIII

Come questa anima per la responsione divina crebbe insiememente e mancò in amaritudine; e come fa orazione a Dio per la Chiesa sancta sua e per lo popolo suo.

Alora l’anima anxietata e affocata di grandissimo desiderio, conceputo ineffabile amore nella grande bontá di Dio, cognoscendo e vedendo la larghezza della sua caritá che con tanta dolcezza aveva degnato di rispondere a la sua petizione, e di satisfare dandole speranza a l’amaritudine, la quale aveva conceputa per l’offesa di Dio e danno della sancta Chiesa e miseria