Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/387

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piú rimedio? No, che egli noi vede: perché con la nuvila de l’amore proprio, unde gli è venuta la disobbedienzia, s’è privato del lume che non el lassa vedere e’ guai suoi. Adunque miserabilemente s’inganna.

Che fructo produce l’arbore di questo misero? Fructo di morte, perché ha piantata la radice de l’affecto suo nella superbia, che egli ha tracta del piacere e amore proprio di sé. E però ogni cosa n’esce corrocto. E’ fiori, le foglie e il fructo e i rami de l’arbore tucti sono guasti. E’ tre rami, che ha questo arbore, sonno guasti, cioè il ramo de l’obbedienzia, povertá e continenzia, che sonno tre rami che si contengono nel pedone de l’affecto, el quale è male piantato, come decto è. Le foglie che produce questo arbore, che sono le parole, sonno corrocte per si facto modo che nella bocca d’uno ribaldo secolare non starebbero. E, s’egli avara ad anunziare la parola mia, egli la gitta con parlare polito, none schiecto ch’egli actenda a pásciare l’anime di questo seme della mia parola, ma parlare molto politamente.

Se tu raguardi e’ fiori di questo arbore, essi gittano puzza: ciò sonno le varie e diverse cogitazioni, le quali voluntariamente riceve con dilecto e piacimento, non fuggendo el luogo né le vie che vel fanno venire; anco le cerca per potere venire a compimento del peccato, el quale è uno fructo che l’uccide, tollegli la vita della grazia e dagli morte etternale. E che puzza gitta questo fructo generato col fiore de l’arbore? Gitta puzza di disobbedienzia; col pensiero del cuore vuole investigare e giudicare in male la volontá del prelato suo: gitta inmondizia, dilectandosi con molte conversazioni col miserabile vocabolo delle di vote.

O misero, tu non t’avedi che, socto il colore della devozione, riescirai con la brigata de’ figliuoli ! Questo ti dá la disobbedienzia tua. Non hai presi e’ figliuoli delle virtú, si come fa il vero obbediente. Egli cerca d’ingannare il prelato suo, quando vede che gli diniega quello che la perversa sua volontá vorrebbe, usando le foglie delle parole lusinghevoli o aspre, parlando inreverentemente e con rimproverio. Egli non conporta il fratello