Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/111

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La legge del timore era la legge vecchia che fu data da me a Moisè. La quale era fondata solamente in timore, perché commessa la colpa, pativano la pena.

La legge dell’amore è la legge nuova, data dal Verbo dell’unigenito mio Figliuolo; la quale è fondata in amore. E per la legge nuova non si ruppe però la vecchia: anco s’adempi. E cosi disse la mia Veritá: «Io non venni a dissolvere la legge, ma adempirla». E uni la legge del timore con quella dell’amore. Fulle tolto per l’amore la imperfezione del timore della pena, e rimase la perfezione del timore santo, cioè temere solo di non offendere, non per danno proprio, ma per non offendere me che so’somma bontá.

Si che la legge imperfetta fu fatta perfetta con la legge dell’amore. Poi che venne il carro del fuoco dell’unigenito mio Figliuolo, el quale recò el fuoco della mia caritá neH’umanitá vostra, con l’abondanzia della misericordia, fu tolta via la pena delle colpe che si commettono: cioè di non punirle in questa vita di subbito che offende, si come anticamente era dato e ordinato nella legge di Moisè di dare la pena subbito che la colpa era commessa. Ora non è cosi : non bisogna dunque timore servile. E non è però che la colpa non sia punita, ma è servata a punire (se la persona non la punisce con perfetta contrizione) nell’altra vita, separata l’anima dal corpo. Mentre che vive egli, gli è tempo di misericordia; ma, morto, gli sará tempo di giustizia.

Debbasi dunque levare dal timore servile e giognere all’amore e santo timore di me. Altro rimedio non ci sarebbe che elli non ricadesse nel fiume, giognendoli Tonde delle tribolazioni e le spine delle consolazioni. Le quali sonno tutte spine che pongono l’anima che disordinatamente l’ama e possiede.