Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/299

Da Wikisource.

tu mostri alle tue creature? No: ma solo tu, dolcissimo e amoroso Padre, sarai quello che sarai grato e cognoscente per me, cioè che l’affetto della tua caritá medesima ti renderá grazie; però che io so’colei che non ,so’. E se io dicesse alcuna cosa per me, io mentirei sopra el capo mio e sarei mendace figliuola del dimonio, che è padre delle bugie. Però che tu se’ solo colui che se’; e l’essere e ogni grazia, che hai posta sopra l’essere, ho da te, che mel desti e dái per amore e non per debito. O dolcissimo Padre, quando l’umana generazione giaceva inferma per lo peccato di Adam, e tu le mandasti el medico del dolce e amoroso Verbo, tuo Figliuolo. Ora, quando Io giacevo inferma della infermitá della negligenzia e di molta ignoranzia, e tu, soavissimo e dolcissimo medico, Dio eterno, m’hai data una soave, dolce e amara medicina, acciò che io guarisca e mi levi dalla mia infermitá. Soave m’è, però che con la soavitá e caritá tua hai manifestato te a me: dolce sopra ogni dolce m’è, però che hai illuminato l’occhio dell’ intelletto mio col lume della santissima fede. Nel quale lume, secondo che t’è piaciuto di manifestare, cognobbi la eccellenzia e la grazia che hai data all’umana generazione ministrando tutto Dio e tutto uomo nel corpo mistico della santa Chiesa, e la dignitá de’ tuoi ministri, e’ quali hai posti che ministrino te a noi.

Io desideravo che tu satisfacessi alla promessa la quale facesti a me; e tu desti molto piú, dando quello che io non sapevo adomandare. Unde io cognosco veramente in veritá che ’l cuore dell’uomo non sa tanto adimandare né desiderare quanto tu piú dái; e cosi veggo che tu se’colui che se’, infinito e eterno Bene, e noi siamo coloro che non siamo. E perché tu se’ infinito e noi finiti, però dái tu quello che la tua creatura, che ha in sé ragione, non può né sa tanto desiderare: né per quel modo che tu sai, puoi e vuogli satisfare aH’anima e saziarla di quelle cose che ella non t’adimanda, né per quel modo tanto dolce e piacevole quanto tu le dái. E però ho ricevuto lume nella grandezza e caritá tua per l’amore, che hai manifestato che tu hai a tutta l’umana generazione, e singularmente agli unti tuoi, e’quali debbono essere angeli terrestri in questa