Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/306

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natura divina con la natura umana, per la quale unione avete ricevuta sati,sfazione perfetta. Questo ha fatto la mia providenzia: che, con l’operazione finita (ché finita fu la pena della croce nel Verbo), avete ricevuto frutto infinito in virtú della deitá, come detto è.

Questa infinita ed eterna providenzia di me Dio, Padre vostro, Trinitá eterna, provide di rivestire l’uomo. E1 quale, avendo perduto el vestimento della innocenzia e dinudato d’ogni virtú, periva di fame e moriva di freddo in questa vita della perregrinazione. Sottoposto era ad ogni miseria, serrata era la porta del cielo e perduta n’aveva ogni speranza; la quale speranza, se l’avesse potuta pigliare, gli sarebbe stato uno refrigerio in questa vita. None l’aveva, e però stava in grande afflizione. Ma Io, somma providenzia, providi a questa necessitá: unde, non costretto dalle vostre giustizie né virtú, ma dalla mia bontá, vi diei el vestimento per mezzo di questo dolce e amoroso Verbo unigenito mio Figliuolo. El quale, spogliando sé della vita, rivesti voi di innocenzia e di grazia; la quale in.♦nocenzia e grazia ricevete nel santo battesmo in virtú del Sangue, lavando la macchia del peccato originale, nel quale séte conceputi, contraendolo dal padre e dalla madre vostra. E però la mia providenzia provide non con pena di corpo, si come era usanza nel Testamento vecchio, quando erano circuncisi, ma con la dolcezza del santo battesmo.

Si che egli è rivestito. Anco l’ho scaldato, manifestandovi l’unigenito mio Figliuolo, per l’apriture del corpo suo, el fuoco della mia caritá, el quale era velato sotto questa cennere dell’umanitá vostra. E non die questo riscaldare 1’affreddato cuore dell’uomo, se egli non è giá ostinato, aciecato dal proprio amore, che egli non si vegga amare da me tanto ineffabilemente ? La mia providenzia gli ha dato el cibo per confortarlo mentre che egli è perregrino e viandante in questa vita, si come in un altro luogo ti dissi. Fatto ho indebilire i nemici suoi, che veruno gli può nocere se non esso medesimo. La strada è battuta nel Sangue delia mia Veritá, acciò che possa giognere al termine ,suo, a quello fine per lo quale Io el creai. E die cibo è

Santa Caterina da Siena, Libro della divina dottrina .

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