Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/313

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egli andare vuole col sentimento della mano, che è ingannata nel suo toccare perché non ha lume per discernere il colore: e cosi el gusto s’inganna, perché non vede l’animale immondo che si pone alcuna volta in sul cibo; l’orecchia è ingannata nel diletto del suono, perché non vede colui che canta; se non si guardasse da lui, per lo diletto egli li può dare la morte.

Cosi fanno costoro e’ quagli, come aciecati, perduto el lume della ragione, toccano con la mano del .sentimento sensitivo. E’ diletti del mondo lo’ paiono buoni ; ma, perché essi non veggono, non si guardano che egli è uno panno meschiato di molte spine, con molta miseria e grandi affanni, in tanto che il cuore, che le possiede fuore di me, è incomportabile a se medesimo. Cosi la bocca del desiderio, che disordinatamente l’ama, gli paiono dolci e soavi a prendere, ed egli v’ è sull’animale immondo di molti peccati mortali, e’ quali fanno immonda l’anima e dilonganla dalla similitudine mia e tolgonla della vita della grazia. Unde, se egli non va col lume della santissima fede a purificarla nel Sangue, n’ha morte eternale. L’udire è l’amore proprio di sé, che gli pare che facci uno dolce suono. Perché gli pare? perché l’anima corre dietro all’amore della propria sensualitá ; ma, perché non vede, è ingannato dal suono, e, perché gli andò dietro con disordinato diletto, truovasi condotto nella fossa, legato col legame della colpa, menato nelle mani de’ nemici suoi, però che, come aciecato dal proprio amore e confidanza che hanno posta a loro medesimi e al loro proprio sapere, non s’attengono a me, che ,so’ guida e via loro.

Fatta v’è questa via dal Verbo mio Figliuolo, el quale disse che era «via, veritá e vita», ed è lume. Unde chi va per lui non può essere ingannato né andare in tenebre; e neuno può venire a me se non per lui, perché egli è una cosa con meco; e giá ti dissi che Io ve n’avevo fatto ponte, acciò che tutti poteste venire al termine vostro. E nondimeno, con tutto questo, non si fidano di me, che non voglio altro che la loro santificazione. Per questo fine, e con grande amore lo’do e permetto ogni cosa, ed essi sempre si scandalizzano in me: e Io con pazienzia gli porto e gli sostengo, perché Io gli amai senza essere