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Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/34

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.seria sua propria (la quale vedeva per cognoscimento di sé), mitigava l’amaritudine, e cresceva l’amaritudine ; perché avendole il sommo ed eterno Padre manifestata la via della perfezione e nuovamente le mostrava l’offesa sua e il danno dell’anime, si come di sotto dirò piú distesamente.

Perché nel cognoscimento che l’anima fa di sé, cognosce meglio Dio, cognoscendo la bontá di Dio in sé; e nello specchio dolce di Dio cognosce la dignitá e la indegnitá sua medesima: cioè la dignitá della creazione, vedendo sé essere imagine di Dio e datole per grazia e non per debito. E nello specchio della bontá di Dio dico che cognosce l’anima la sua indegnitá nella quale è venuta per la colpa sua. Però che come nello specchio meglio si vede la macula della faccia dell’uomo specchiandosi dentro nello specchio, cosi l’anima che, con vero cognoscimento di sé, si leva per desiderio con l’occhio dell’intelletto a raguardarsi nello specchio dolce di Dio, per la puritá, che vede in lui, meglio cognosce la macula della faccia sua.

E perché el lume e il cognoscimento era maggiore in quella anima per lo modo detto, era cresciuta una dolce amaritudine, ed era scemata l’amaritudine. Era scemata per la speranza che le dié la prima Veritá; e si come il fuoco cresce quando gli è data la materia, cosi crebbe il fuoco in quella anima per si fatto modo che possibile non era a corpo umano a potere sostenere che l’anima non ,si partisse dal corpo. Unde, se non che era cerchiata di fortezza da Colui che è somma fortezza, non l’era possibile di camparne mai.

Purificata l’anima dal fuoco della divina caritá, la quale trovò nel cogncscimento di sé e di Dio, e cresciuta la fame con la speranza della salute di tutto quanto el mondo e della reformazione della santa Chiesa, si levò con una sicurtá dinanzi al sommo Padre, avendole mostrato la lebbra della santa Chiesa e la miseria del mondo, quasi con la parola di Moisè dicendo :

— Signore mio, volle l’occhio della tua misericordia sopra el popolo tuo e sopra el corpo mistico della santa Chiesa; però che piú sarai tu gloriato di perdonare a tante creature e dar lo’ lume di cognoscimento (ché tutte ti rendarebbero laude