Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/113

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chezze del mondo, con molta immondizia e miseria, ma sopra tutte l’altre cose, che io vegga, che sia molto abominevole a Dio, si è delli fiori che sono piantati nel corpo mistico della santa Chiesa, che debbono essere fiori odoriferi, e la vita loro specchio di virtù, gustatori ed amatori dell’ onore di Dio e della salute dell’anime, ed egli gittano puzza d ogni miseria, ed amatori di loro medesimi raunando li difetti loro con esso gli altri, e singolarmente nella persecuzione che è fatta alla dolce Sposa di Cristo ed alla santità vostra. Oimè, caduti siamo nel bando della morte ed abbiamo fatta guerra con Dio. O babbo mio, voi sete posto a noi per tramezzatore a fare questa pace; non veggo che ella si faccia, se voi non portate la croce del santo desiderio, come detto è. Noi abbiamo guerra con Dio, e li ribelli figliuoli l’hanno con Dio e con la santità vostra; e Dio vuole e vi richiede, che togliate, giusta al vostro potere, la signoria dalle mani delle dimonia. Mettete mano a levare la puzza de’ministri della santa Chiesa; traetene i fiori puzzolenti, piantatevi i fiori odoriferi, uomini virtuosi che temino Dio. Poi vi prego, che piaccia alla santità vostra di condescendere di dar la pace e riceverla per qualunque modo, ella si può avere, conservando sempre quella dolce Chiesa e la coscienzia vostra; vuole Dio che voi attendiate all’anime ed alle cose spirituali più che alle temporali: fate virilmente, che Dio è per voi, adoperatevi senza veruno timore, e perchè vediate le molte fatiche e tribulazioni, non temete, confortatevi con Cristo dolce Jesù, che tra le spine nasce la rosa, e tra le molte persecuzioni ne viene la reformazione della santa Chiesa, la luce, che fa levare le tenebre de’ cristiani e la vita degl’infedeli, e la levazione della santissima croce. Voi come strumento e nostro mezzo, con sollicitudine e non con negligenzia, e senza veruno timore, adoperate ciò che voi potete; a questo modo sarete vero ministratore, adempirete la volontà di Dio ed il desiderio de’servi suoi, che muojono di do-