Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/15

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gli scrittori, che in tal ministero la servirono, e di chi poi le dette epistole ridusse insieme, e della prima e seguenti divolgazioni di esse, e della loro sposizione in più idiomi e delle cagioni in fine, che ci mossero a farne questa nuova impressione: del che alcuna cosa accennammo nel prologo del primo tomo.

Non accadendo dunque il rapportare altri testimonj, che il testimonio di lei medesima nella citata lettera addotto, intorno al maraviglioso modo del suo imparare a trattar la penna, aggiungeremo a questo l’attestato fattone dal beato Tomaso Caffarini suo discepolo1; e ciò solamente per riferire alcune circostanze del miracolo dalla santa in quella lettera taciute, e per intendere quale fosse la sua prima scrittura, e quali di poi fossero le cose che di sua mano scrisse, e quelle che da altri fece scrivere.

Item dico, me habuisse a Domno Stephano de Senis (questi fu il beato Stefano Maconi uno de’ segretarj della santa, di cui appresso parleremo) et hoc per litteras suas, qualiter, ex quo Virgo miraculose scribere didicit, ab orazione surgens cum desiderio scribendi scipsit propria manu unam litterulam, quam ipsi dicto Domno Stephano transmisit, in qua ita concludebalur, scilicet in suo vulgari, videlicet: scias, mi fili carissime, quod haec est prima littera, quam unquam ego scripserim. Et in supradictis litteris mihi ab ipso directis subjungit ipse praefatus pater quod ipso praesente, multoties postmodum Virgo propria manu scripsit, et etiam plures chartas de libro, quem etiam ipsa in proprio vulgari composuit: et qualiter dictas scripturas in Domo Pontiniani sui Ordini cartusiensis prope civitatem Senarum reposuerat: cui postmodum ego scripsi qualiter dignaretur ordinare, taliter quod unam de dictis scripturis virginalibus haberem, et non-

  1. Processo della canonizzazione fatto in Venezia nel 1411. Copia autentica presso i Domenicani di Siena, fol. 34, ed altra copia nella Casanattense in Roma.