Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/79

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diventarete e sarete pastore buono, che porrete la vita per le pecorelle vostre (Job. 10). Orsù, padre, non state più; accendetevi di grandissimo desiderio aspettando l’adiutorio e la provvidenzia divina, perocchè mi pare che la divina bontà venga disponendo li grandi lupi, e facciali tornare agnelli. E però ora di subito vengo costà per metterveli in grembo umiliati A. Voi come padre son certa che li riceverete, non ostante la ingiuria e la persecuzione che v’hanno fatta, imparando dalla dolce e prima verità, che dice che il buono pastore, poichè ha trovato la pecorella smarrita, egli se la pone in su spalla e rimettela nell’ovile (Luc. 13.): così farete voi, padre, perocchè la vostra pecorella smarrita, poichè ella è ritrovata, la porrete in su la spalla dell’amore, e metteretela nell’ovile della santa Chiesa. Poi di subito vuole e vi comanda il nostro dolce Salvatore, che voi drizziate B il gonfalone della santissima croce sopra gl’infedeli, e tutta la guerra si levi e vadane sopra di loro. La gente che avete soldata per venire di qua, sostentate e fate sì che non venga, perocchè farebbe più tosto guastare che acconciare.

II. Padre mio dolce, voi mi dimandate dell’avvenimento vostro, ed io vi rispondo e dico da parte di Cristo crocifisso, che veniate il più tosto che voi potete:

se potete venire, venite prima che settembre, e se non potete prima non indugiale più che insino a settembre C,e non mirate a veruna contraddizione che voi aveste, ma come uomo virile e senza alcun timore, venite e guardate per quanto voi avete cara la vita, voi non veniate con sforzo di gente D, ma con la croce in mano come agnello mansueto: facendo così, adempirete la volontà di Dio; ma venendo per altro modo, la trapassereste e non l’adempireste. Godete, padre, ed esultale; venite, venite. Altro non dico: permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore; perdonatemi, padre, umilemente v’addimando la vostra dolce benedizione.