Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/80

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Annotazioni alla Lettera 6.


(A) Di subito vengo costà, ec. Essendo stata interdetta la città di Firenze a’ 14 di maggio del 1376, molti del popolo, che non potevano soffrire d’aver guerra col pontefice, mossero grandi lagnanze contro i magistrali che fomentavano la discordia; però gli Otto della guerra, per mostrare di bramar essi pure la pace, incaricarono la santa di recarsi ad Avignone per trattar la pace col pontefice. Di questa ambasceria di Caterina fanno menzione il B. Raimondo, s. Antonino, il Ciacconi, il Malevolti, l’ Ammirato, ec. Partì la santa sulla fine di maggio, ma prima di partire inviò a Gregorio la presente.


(B) Di subito vuole che voi drizziate ec. Questa impresa non si potè mettere ad effetto, perchè sotto Gregorio non si fermò la pace co’ Fiorentini, e dopo insorsero altre guerre.

(C) Non indugiate più che in sino a settembre. Infatti Gregorio partì d’Avignone a’ 13 di settembre, come narra il Giacconi nella vita di esso.

(D) Voi non veniate con sforzo di gente. A’ 27 di maggio fu mandato in Italia con grosso esercito Roberto cardinale li Ginevra, che fu poi I antipapa Clemente; ma non fece che vieppiù inasprire i ribelli. (Rinald ad an. 1376. Biond. dec. 2. lib. 10).