Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/83

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Annotazioni alla Lettera 7.


(A) Questa lettera, ch’è di risposta ad una breve scritta del pontefice per cui richiedeala del suo viaggio a Roma, gli fu inviata dalla santa stando già in Avignone,, ove giunse ai 18 di giugno del 1376, essendoci partita di Firenze sul finire del maggio; ed in quella pure aveva ricevuta la lettera del pontefice. Si ha la presente epistola nell’idioma latino a penna, lasciata con altri manoscritti dal B. Raimondo a questo convento di Siena de’ padri di s. Domenico. Facendo questo buon religioso da interprete, allorchè la santa favellava al pontefice, riportandogli in latino quel tanto, che per essa spiegavasi nell’idioma italiano, ed a questa nel suo linguaggio i sentimenti di Gregorio espressi in latino, come egli stesso ce ne assicura nella vita di questa vergineA 1: vi è molto di probabilità che lo stesso Raimondo traslatasse di toscano in latino, sì questa, sì le altre lettere che la santa scrisse a questo pontefice; giacchè ella le dettò in lingua toscana al beato Stefano Maconi suo discepolo e segretario, come egli ce n’ha sicurati, e ad altro luogo s’avvertirà: avvegnachè l’affare precipuo del suo andare in Avignone, fosse il tornare a concordia col pontefice la republica di Firenze, come appare manifesto pel testimonio di tutti gli scrittori, che di questa sua andata favellano; tuttavia non vedesi, che nelle quattro lettere ch’ella scrisse lui nei tre mesi, che soprastette in quella città, faccia di tal concordia parola veruna; onde dee credersi che di presenza ella maneggiasse questo negozio, dacchè la conclusione d’esso era stata riportata per intiero dal pontefice alla prudenza della santaA 2, come narrasi nel luogo sopracitato della sua leggenda; se pure le lettere che toccavano questo argomento non sonosi perdute, come ad altre molte è avvenuto.

(B) Perchè tutti gli fussero contrarj. I cardinali francesi, che erano ventuno, mentre il sacro collegio non constava che di soli venlisei, per distogliere Gregorio dal venire in Italia, allagavangli l’esempio di Clemente IV ottimo pontefice, che nelle cose rilevanti soleva reggersi col consiglio de’ cardinali: ma la santa opportunamente contrappose l’esempio di Urbano V, pur ottimo pontefice, e di cui narra il Petrarca, che dopo morte fosse illustrato da miracoli, il quale si mosse per tornare in Italia, non ostante che i cardinali ricusassero di seguirlo.

(C) Usate un santo inganno. Si valse dell’avviso il pontefice, che senza svelare altrui la sua mente, fece allestire sul Rodano alcune galee, e vi s’imbarcò d’improvviso, come narra il Biondo, dec. 2. lib. 10.

(D) Quando lardaste la venula vostra. Che altra volta fossesi il

  1. Part. 3, cap. ult.
  2. Part. 3, cap. ult.