Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/109

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io9 neH’obbedienzia del Verbo; e però non benedice Dio nell’obbedienzia, la quale Dio richiede a’secolari, ai religiosi, a’prelati cd a’sudditi vecchi e giovani, in ogni slato, ni ogni tempo e luogo, in consolazione e tribulazione, in pace di mente, ed in molestie, guerre, in. ogni modo vuole e doviamo benedicere Dio con affetto di virtù, e con la parola quando bisogna. O carissimo figliuolo, a questo v’invitp, perocché questa è la via, il modo da renderli gloria e benedicerlo ogni tempo, non solo con parola, ma con l’opera, come detto è; la qual cosa lo dissi, ch’io desideravo di vedere in voi, e così voglio che sempre permanga nel cuore, nella mente e nell’ anima vostra. Figliuolo, il tempo c’ invita a non aspettare tempo a perdere noi medesimi; e però vi prego, che ’l desiderio che Dio v’ ha dato del santo passaggio per ponere la vita per lui, mai*non allenti nell’anima vostra; ma voglio che continuamente cresca, cominciando ora tra’ cristiani a sostenere per la verità di santa Chiesa e di papa Urbano VI, il quale è vero sommo pontefice; per questa verità ci conviene apparecchiare a sostenere, e nel sostenere benediceremo Dio nella santa Chiesa, e Dio per la sua misericordia dopo questa tenebre ci darà luce, e con la luce si compirà la volontà di Dio e li desiderj nostri. Sicché confortatevi e siate virile cavaliere.

Altro non vi dico. Permanete nella santa

dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.