Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/129

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✓ t 29 Annotazione alla Lettera 6*Jf.

(A) Se poco o nulla altri curerà sapere chi fosse questo tnouaco cbe starasi in gran pena del non poter recarsi a visitare il purgatorio di s. Patrizio, bramerà forse intendere alcuna cosa di quel luogo famoso pel molto cbe ne fu scritto da diversi. Egli Tedeasi a poca distanza dal Lago di Earne nella contea di Dnngal spel* tan’e alla provincia di Ulster ( l’Ultonia de’ Romani) !a più settentrionale dell’ Irlanda. Gli autori delle patrie leggende e della storia di s. Patrizio, vescovo ed apostolo di quell* isola, scrissero dome il santo, a vincere * ostinazione di quelle genti, ed acqnistar fede alle *ue parole impetrasse dal cielo, che, apertasi la terra entro un cerchio da lui segnato col bastone, vi si formasse un profondissimo pozzo onde pareano uscire orribili strida e spaventose fantrsime.

( Padre Ilii“t. Pari. Geog. Part. 2, lib. 3, c. 12 § 4). Ebbe ftoi nome di Purgatorio dada credenza d’una rivelazione, che qualunque gran peccatore contrito fosse entralo colà entro e dimoratovi un giorno, ne verrebbe rimondo d ogni renio pnre di pena.

Coiì ne favellano que’ scrittori, sebbene discordi fra loro intorno a molle circostanze ed allo stesso operatore del prodigio, ascrivendolo alcuni ad nn s. Patrizio abbate diverso dal precedente, e aggiognendo poi concordemente che di quanti entravano ninno mai ne uscisse.

I\la di tutto ciò non trovandosi memoria presso gli scr (tori delK età di s. Patrizio, è da credere cogli eruditi, che o nulla li avesse di prodigioso in quel fallo, o se ve n’ebbe mai. abbia cessato!

di ciò fece solenne testimonianza ad Alessandro VI, nel 149^, un canonico regolare recatovisi * farvi diligenti osservazioni; di che per ordine di quel pouteùce venne chiuso il pozzo, affinché non si tenesse più a lungo in inganno la semplice pietà de popoli, della quale a^sai valeansi i custodi, traendosene di grosse somme.

A’ tempi di santa Caterina mantenessi ancora il credito a questo pozzo: e quel buon religioso a calde istanze cbiedea di poterlo visitare, non già a sciogliersi d’altro debito di pena, ma a francarsi ogimr meglio da colpe iutnre;d!a vila di quel decantato segnale della giustizia divina.

5. Caterina. Opera T. IV.