Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/131

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131 infi no che giunge a porto di salute. Ella non è sola * ma accompagnata; tutte le virtù le sono compagne, ma singularmente due: cioè la fortezza e la pazienzia!

cd ella è longa e perseverante. Perchè è detta longa questa perseveranzia? perchè tiene dal principio, che l’anima comincia a volere Dio infino all* ultimo, che inai non si lassa scortare per veruno inconveniente che venga: non la scorta la prosperità per disordinata allegrezza, nè leggerezza di cuore, nè consolazione spirituale, nè veruna altra cosa che a Consolazione s’appartenga, e non la scorta, la tribulazione, nò in» giuria, scherno, villania che le fusse fatta o detta!

non per peso, nè gravezza dell’Ordine, nè per grave obedienzia che gli fusse imposta. Tutte queste cose non la scortano per impazienzia, ma con pazienzia persevera nelle fatiche sue: non per battaglie o molestie dr dimonio con false e varie cogitazioni, e con disordi* nato timore o infidelità che gli mettesse verso il suo prelato, non la scortano, perocché non è senza il lume, ma il lume della fede sempre leva innanzi; linde la perseveranzia risponde al disordinato timore, dicendo; io spero per Cristo crocifisso ogni cosa potere e perseverare infino alla fine con fidelità; risponde la perseveranzia aU’affelto dell’anima con fede di perseverare, dicendo: per veruno tuo volere, nè parere non voglio diminuire la reverenzia debita nella subiezione, la quale io debbo avere e portare al prelato mio.

Ella piglia uno giudicio santo nella dolce volontà di Dio, acciocché non li venga giudicato la volontà della creatura, perocché il lume Yha mostrato, che facendo altrementi esso fatto, sarebbe scortata, e non sarebbe longa la reverenzia nell obedienzia, nè 1’ amore; e però il lume le mostra, acciocché l’amore non allenti nel tempo, che 1 dimonio, sotto colore di far meglio,’ e più pace sua, sliade, che si ritragga dalla conversazione del prelato suo e della presenzia d esso, o di chiunque avesse dispiacere, ma che egli pia t accòsti e più conversi, sforzando sè medesimo, ricalcitrando al suor