Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/162

Da Wikisource.
162

A DON MARTINO ABBATE DI PASSIGNANO dell’ordine di vallombrosa (A).

). Dell’innesto che dobbiamo fare di noi coll’arbore della s. croce, considerando in quella Pamore ed il sangue di Gesù Cristo, e come dobbiamo seguire le veitigie del crocifisso.

II. DelP. unesto de1 peccatori colle vanità del mondo e del danno ohe ne ricevono.

Ili. Dell’acquisto della carità e dcfPaltre virtù che fanno i giusti, innestandosi con la croce; onde prega l’abbate a non perder tempo a far di sè tale innesto. Lo ringrazia della croce che le aveva mandato, con che lo prega ad amare le persecurioni ed i travagli per giungere alla vera perfezione.

Al mme di Jesù Cristo crocifisso

di Maria dolce.


I- Hfc^evereiulo

carissimo padre in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi il cuore e P affetto vostro ineslalo in su la dolce e venerabile croce; considerando me, che l’anima non può participare, nò avere il frutto della grazia, se il cuore c l’affetto suo non è inestato nel crocialo amore del Figliuolo di Dio, perocché senza questo innesto non basterebbe a noi, che la natura