Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/177

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A DON GIOVANNI MONACO DELLE CELLE DI VALLE OMBROSA ESSENDO RICHIESTO DA PAPA URBANO YI.

I. Della viriti della carila e suoi effetti, e del cibo di cui ella si pasce, cioè della salute dell’anime, con che e»orla dello monaco, essendo chiamilo da papa Urbino Vi per Pajolo di sanla Chiesa, ad obbedire prontamente, senza pretesto alcuno d’amor proprio, ma con ìera caritè e zelo deli’amore di Dio e della salute dell’anime.

vizttsx’x 71.

sii nome di Jesà Cristo crocifisso e di Alatili dolce, I. ^Sarissimo figliuolo e patirò in Cristo dolce Jesu Io Catarina serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi arso nella fornace della divina carità, la quale carila consuma 1 acqua dell’amore proprio di noi medesimi, fa l’uomo perdere sè medesimo, cioè che iiou cerca sè per sè, ma sè per Dio, nè appetisce le proprie consolazioni; ama il prossimo non per sè, ma per Dio, cercando quanto gli è possibile la salute sua; ed ama Dio per Dio, perchè cognosce ch’egli è somma ed eterna bontà degno d’essere amato. 0 quanto è .S. Caterina. Operi*. T. IV. 12