Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/198

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vostre fùtiche, perocché solo la perseveranzia è quella che è coronata. Sicché vedete che questa gloriosa virtù della perseveranzia c’è di gran necessità. Poi dunque che ella c’ è di cosi grande bisogno, in che modo là potiamo avere? dicovelo. Ogni virtù ha vita dall’affetto della carità, e senza la carità, perché vi fusse l’atto della virtù, non ne riceverebbe l’anima frutto di grazia.

Convienci dunque per affetto d’ amore acquistare le virtù, ma all’amore vero non si può venire, che il cuore e l’affetto non sia spogliato dell’ amore proprio di sè, il quale amore proprio e tenerezza che l’uomo ha alla propria passione sensitiva, tolle la’vita della grazia, ed offusca il lume dell’intelletto, il quale drittamente è una nuvola posta sopra la pupilla del lume della santissima fede (B) e perde il gusto del santo desiderio; unde la virtù che prima gli pareva buona, e dilettavasi di vederla nelli uomini virtuosi, e per sè la cercava in Cristo crocifisso, venuto che elli è a questo amore proprio, gli pare tutto il contrario, e fallo debole e timoroso, e l’ombra sua gli fa paura, e questa è la cagione che 1’ uomo non persevera in quello che elli ha cominciato, cioè mentre che la radice dell’amore proprio vive in lui, perocché non avendo il lume che già ha perduto, come detto è, va in tenebre, e non cognosce la verità, nè cognosce il difetto suo, e le grazie ed i doni di Dio, e’quali ha ricevuti dalla infinita sua bontà. Ma se elli avesse questo cognoscimento, non sarebbe debile ma forte, e perseverante, e non verrebbe meno per le inique e malvage tentazioni del dimonio, nè per molestia della propria fragilità, nò per le lusinghe del mondo, nè per le fatiche delI’Ordine; ma ogni cosa trapassarebbe con cuore virile e col lume della santissima fede.

II. Adunque, carissimo figliuolo, questo è il modo di venire a perfetta perseveranzia, cioè che voi vi spogliate il cuore e l’affetto d’ogni amore proprio di voi e d’ogni tenerezza del corpo vostro: fuggite il ri-* cordameli to del mondo, del padre o de’fratclli, suore