Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/212

Da Wikisource.
212

Iczza, che pare che sia in portare i costumi dell’Ordine, e le gravi obedienzie, ed alcuna volta indiscrete; ma poiché per l’amore la malagevolezza si parte e con pazienzia porta, è fatto subitamente suddito, e vero obediente, ed" è umile, che per superbia’ non leva mai il capo contra il prelato suo, e tanto sarà umile quanto obediente, e tanto obediente quanto umile. O quanto è dolce, figliuoli carissimi, questa dolce Virtù, della pronta obedienzia, la quale obedienzia tolte ogni fatica, perocché è fondata in carità, e carità non è senza pazienzia, nè senza umilità, perocché l’umilità è baglia e nutrice della carità. Ria vediamo un poco il frutto di questa virtù dell’obedienzia, e se elli è frutto di vita o no, e quello che esce del disobediente.

II. Ogni creatura, figlinoli carissimi, che ha in sè ragione, debbe essere obediente aJ comandamenti di Dio, la quale obedienzia lèva via la colpa del peccalo mortale, e riceve la vita della grazia, perocché con altro stromento non si leva la colpa, e non si fa la colpa: nella obedienzia si leva la colpa, perocché osserva i comandamenti della legge, e nella disobedienzia offende, perchè trapassa quello che gli fu comandato, o.

fa quello che gli è vietato, unde ne li nasce la morte, ed elegge subito quello che Cristo fuggì, e fugge quello che egli elesse. Cristo fuggì le delizie e li stati del mondo, cd egli lo cerca, mettendo l’anima sua nelle mani delle dimonia per potere avere e compire i suoi disordinati desiderj, fuggendo quello che’l figliuolo di Dio abbracciò, cioè scherni, strazj, vituperj, i quali con pazienzia portò infino all’obbrobriosa morte della croce, ed umilmente, inlanlochò non è udito il suo grido per veruna mormorazione; ma sostenne infino alla morie per compire l’obedienzia del padre e la salute nostra; ma colui che è obediente, seguita le vestigio di questo dolce ed amoroso Verbo, e cerca l’onore di Dio e la salute dell’aniine; sicché vedete che ogni creatura che ha in sè ragione, se vuole la vita della grazia, si conviene che passi col giogo del-