Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/231

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231 ed ora vediamo Dio mestalo nella carne nostra, e fatto nna cosa coll* uomo, e non ci risentiamo. O dolce e vero innesto, perocché 1* uomo infruttifero,.

che non participava l’acqua della grazia hai fatto fruttifero, purché elli distenda 1* ale del santo desiderio, cd appongasi in su l’arbore della santissima croce, dove elli trovarà questo santo e dolce innesto del Verbo incarnato del Figliuolo di Dio, ine trovaremo i frutti delle virtù maturati sopra il corpo dell’Agnello svenato e consumato per noi. Adunque levinsi i cuori ed i desiderj nostri, e con perfetta e vera sollicitudine riceviamo questi graziosi frutti; e perchè noi non aspettiamo con quelli desiderj de’nostri padri antichi, confondasi la nostra negligenzia. Che frutti dolci sono questi, i quali ci contiene cogliere: dico che conviene per necessità l’uomo abbi il frutto della vera pazienzia, perocché fu tanto maturo in lui questo frutto, che mai non si mosse per impazienzia, nè per ingratitudine, nè per ignoranzia nostra; ma come innamorato sostenne e portò le nostre iniquitadi in sul legno della santissima croce: ine dunque trovarete questo frutto che dà vita a coloro che sono morti, lume a coloro che fussero ciechi, e sanità a coloro che sono infermi. Questo è il frutto della santissima carità, che fu quello legame che tenne Dio in croce, perocché nè chiodi, nè croce sarebbero, stati sufficienti a tenerlo confitto in croce, ma solo il legame della carità il tenne. Adunque ben sono maturi questi frutti: non si tengano più i cuori vostri, ma con solliciludine si levino a ragguardare questo ineffabile amore che Dio ha avuto all’uomo, e dicovi, che se noi il faremo, che non sarà nè dimonia,nè creatura che ci possa impedire il vero e santo desiderio, perocché le dimoma fuggono dal cuore, e desiderio arso nel fuoco della divina carità; siccome la mosca fugge e non s’appone in sul pignatto che bolle, perocché vede apparecchiata la morte sua per lo caldo ed il calore del fuoco; ma quando il pignatto è tiepido, elle vi corrono dentro,